martedì 30 marzo 2010

mondo aggrovigliato

La multimedialità acquisita si misura dalla quantità di cavi che vi girano per casa.  Alimentatori di batteria, pile AA o multi formato, cavi usb per scaricare o caricare file dal/sul computer tramite cellulari, macchine fotografiche, hard disk, ipod; cavi di alimentazione di corrente, cavi telefonici o per il segnale televisivo. Cavi audio per le cuffiette o per una cuffietta sola…dimentico qualcosa?
Mi serviranno prima o poi stampante e scanner, e ne conto già altri quattro.
Io non so voi, ma quando sono in ‘piena attività’, a me non resta mai una presa libera per accendere anche la luce.
Tengo sempre i cavi dei miei vecchi cellulari. Non ce n’è uno che sia mai riuscita a riutilizzare, perché la spina è sempre microscopicamente differente da quella successiva. Però non ce la faccio a buttarli. Penso sempre che arriverà il cellulare giusto. Così, quando cerco un cavo, ne trovo mille.
 Sono quasi identici tra loro, io non vedo così bene e nella penombra ancora meno, e cerco e cerco.
Per non averli in ogni dove per casa li raccolgo in un’unica borsa, e quando finalmente trovo l’attacco che sto cercando, sono solo a metà del lavoro, perché a quel punto mi tocca districarne il cavo da tutti gli altri.
E allora mi domando: aggrovigliarsi è sintomo del fatto che dovresti lasciare perdere, o fa parte della meccanica delle cose?



lunedì 29 marzo 2010

tra terra e cielo

Sabato, primo giretto a mezza montagna, per un sentiero ancora parzialmente ricoperto dalla neve. Ad ogni piega interna della montagna, cascatelle d’acqua gelida di disgelo.

Al traguardo un grande prato sospeso tra la montagna e la pianura. La natura dorme ancora. Non un bucaneve, non un narciso né una genziana. Tutto dorme, anche se forse è solo questione di giorni. Difficile dire in montagna se la primavera è in ritardo oppure no. I tempi sono scanditi dalla neve che si ritira. Anni fa ho raggiunto in settembre un luogo dove un’immensa slavina iniziava solo allora il suo disgelo, e lì la primavera iniziava in quel momento. Chi lo sa se i piccoli animali hanno terminato il loro letargo, oppure se i sono girati sull’altro fianco ed hanno ripreso con un’ultima dormitina?
Avrei dovuto domandarlo all’aquila che ci è volata enorme sulla testa, silenziosa, senza un battito d’ala per chilometri. Sicuramente percorre con lo sguardo i limiti innevati con più ansia (e fame!) di me.


mercoledì 24 marzo 2010

validi motivi

Io che credevo di avere letto un bel po’, che pensavo di essermi formata una visione politica attenta e critica.
Io che credevo di aver distinto, nel mare di gesti incomprensibili e di volontà mai messe in atto della politica, dove mettere me stessa, per quanto vale.
E’ proprio vero che a volte basta una parola semplice, e tutto ti si rivela per come realmente è, ed il castello crolla.  E proprio dall’avversario politico arriva il lumicino a rischiararmi la strada. Ma chi l’averebbe detto mai? Quale presunzione mi faceva pensare di avere ragione?
Ho avuto di fronte agli occhi molte volte la realtà dei fatti, ma non l’ho capita mai a fondo, però oggi realizzo che è vero, verissimo, e la mia scelta elettorale vacilla.
Santoddìo… MERCEDES BRESSO E’ DAVVERO BRUTTA!

martedì 23 marzo 2010

le cinque giornate


Ah! Ah! Ah! Ma avete buttato l’occhio sulle cronache Milanesi? Domenica si è tenuto il Gran Ballo delle Cinque Giornate, a Palazzo Cusani.

Le foto sono uno spasso. Una coppia danzante, probabilmente le cinque giornate storiche le ricorda ancora in prima persona…e vabbè, direi che sono gli unici due partecipanti che posso capire.
Ma il gruppetto di ventenni no, proprio no, indipendentemente dal cognome che possano portare. Ma dove vivono, questi? In una serra, attaccati ad un tubicino per l’acqua? Li tirano fuori una volta all’anno? Vanno spolverati come i soprammobili?
Può un ventenne provare nostalgia per il fasto nobiliare ottocentesco?
A guardare bene le immagini, poi, balza agli occhi che per otto volte è stata ripresa una ragazza carina dallo sguardo furbetto, e solo in due foto compaiono altri partecipanti.
Le ragazze sembrano tutte le sorellastre di Cenerentola. Racchiotte mostruose fasciate in vestiti tremendi come loro, che probabilmente costano come Mercedes e dai colori che li renderanno impossibili da riciclare pure come tende da salotto…
Inutile, ragazze care, la scarpina di cristallo non vi entrerà mai, inutile ostinarsi.


p.s. per cortesia, non andate a votare, domenica…

domenica 21 marzo 2010

nevrosi di un transito

questo racconto ha davvero delle premesse 'ciofeche', ma mi scuserete, io mi sono divertita tanto a scriverlo.
se vi va di leggerlo, lo posto sul sito linkato qui sotto. i racconti, per quanto brevi, non sono proprio fatti per essere postati qui.


sito di tuttotitti

venerdì 19 marzo 2010

disagio amministrativo

è doveroso aggiornare l’informazione con le novità di oggi:



'L'ufficio per lo stato civile del Nuovo Galles del Sud ha ritirato il certificato senza indicazione di genere alla prima persona al mondo certificata di sesso neutro'


Bene, penso io. Avete presente tutta la modulistica a lettura elettronica del mondo? Alla voce ‘sesso’ propone due caselline da barrare : F o M.
Sono certa che la prossima richiesta di Norrie sarebbe stata,in nome della ‘parità’ e della ‘non discriminazione’ l’aggiunta del terzo campo nei Dbase del pianeta.


Infatti:


[…] Norrie ha già presentato ricorso alla Commissione diritti umani.



Eh? La Commissione Diritti Umani? Ma quale? Quella che si occupa dei genocidi? Dei desaparecidos? Dei bambini che lavorano in miniera a 12 anni? Dei torturati nelle carceri? Degli arrestati senza motivo e dei condannati senza processo? Ma in che mondo vive Norrie? Spera che il suo caso venga trattato durante
un coffee-break?
Il nostro mondo, quello dei paesi liberi, fortunati, e di gente che sta bene, non ha più la misura, ma neanche la corretta ‘definizione’ delle terminologie importanti.


Cos’è la libertà? : ‘fare quello che voglio’
Cos’è il mio diritto? : ‘ il riconoscimento pubblico, amministrativo, legale della mia sensibilità’…

Io consiglierei a Norrie di farsi un giretto per il mondo, magari su itinerario turistico consigliato dalla Commissione che invoca, per domandarsi poi quale può essere nella classifica del genere umano la posizione della sua richiesta. Un miliardo di persone che lottano per una vita appena accettabile contro la risoluzione del suo ‘disagio amministrativo’…







mercoledì 17 marzo 2010

uomini & topi

Due notizie oggi mi incuriosiscono.



La prima:




Topi come lucertole: togli un gene e ricresce la coda
Sottraendo il «P21» i ratti sono in grado anche di riparare una ferita senza cicatrici


Per questo, vince lo stupore meraviglioso che la scienza produce ad ogni scoperta. Che dire? Wow!


La seconda:



Si chiama Norrie May Welby, ha 48 anni ed è la prima persona al mondo ad essere dichiarata ufficialmente “senza sesso specifico“. All’anagrafe un uomo, Welbi-nato in Gran Bretagna, ma trasferitosi all’età di sette anni in Australia- cambiò sesso nel 1990.
Secondo quanto scritto dal giornale britannico ‘Telegraph’, Welby incapace di incontrare anche nel corpo di una donna la sua vera identità sessuale, recentemente è stato dichiarato ufficialmente ”neutro”.


Per questo, un po’ mi spiace che i generi a disposizione non bastino più per sentirsi ‘a proprio agio’ .
Ma non si poteva rispondere a Norrie: ' mi spiace, ne abbiamo a disposizione solo due...' ?
Penso che chiunque possa vivere come vuole, ma almeno i documenti… mica bisognerà ripassare il latino, adesso?

martedì 16 marzo 2010

Elogio alla patacca

Lo sanno tutti. Il rigatone al pomodoro ha il suo carattere e le sue predilezioni. Soprattutto quando è consumato in mensa, adora le cravatte di seta, ed un gilet di cachemire color panna lo fa sentire a casa sua. Come si può pensare che esperienza e professionalità, unite a quel certo rilassamento da pausa pranzo, ad una morbida mezza età, ad un bonario stomaco prominente non facciano ‘sugo’ per le pietanze del giorno?

Non ti stupire se lo spezzatino ti corre incontro, la bottiglietta gasata ti sprizza in faccia, il caffè ti cola giù per il polsino ingemellato.
Non sei goffo, o maldestro. Tu non c’entri.
Non dispiacerti se vieni premiato dal tuo cibo con patacche multicolori, se la macedonia ti si infila nelle tasche.
Cercano soltanto di partecipare alle riunioni del pomeriggio, ed è solo per grande simpatia che, come tramite, hanno scelto te.

lunedì 15 marzo 2010

solo una domanda

Dal primo mattino, lettura dei quotidiani. E già t’incazzi perché non tutte le foto ti rendono onore, ma tant’è: l’importante è che la prima foto in testata sia tua, sotto a qualsiasi titolo, con qualsiasi espressione. Semmai, rifletti sul fatto che tra le virgolette la tua frase non è abbastanza forte. Non scardina, non spinge. L’elettore può digerire più di così, si può fare di meglio. Così telefoni al tuo PR e senti cosa ne pensa.

Non è del tutto d’accordo con te, e gira e rigira con le parole e intanto non dice niente.
Sbatti giù la cornetta pensando che quello non ha i coglioni e ti chiedi cosa lo paghi a fare.
Mentre ti fai fare la barba la segretaria ti legge le mail della tarda serata.
Sono tutte dei tuoi avvocati. Osservazioni, aggiornamenti, ritocchi alle linee di difesa.
Te ne fai chiamare tre o quattro al telefono, e prima di ogni conversazione ti fai rinfrescare la memoria di chi segue cosa, che in ‘sto casino non è facile distinguere e tenere tutto a mente.
Sull’altra linea, intanto, coordinatori di partito vogliono sapere cosa ne pensi di Caio e dove vedresti meglio Sempronia. Caio è indagato, meglio cambiargli regione, e su Sempronia stacchi una battuta assai intuitiva su dove la vedresti meglio. Dall’altro capo del telefono la tua ironia fa molto ridere.
Ti viene in mente un piccolo seggio alquanto discusso, e telefoni al coordinatore della Puglia con la tua proposta. Quello è cauto, e non del tutto d’accordo con te. Sbatti giù la cornetta, ed i senza coglioni della mattina sono diventati due. Così richiami quello di prima e disponi per Sempronia. Non ci sono problemi, per la Puglia, dici. Meglio però parlarle prima personalmente, semmai. Mandamela.
Chiamano poi alcuni dottori. Dovresti fare le analisi, verificare i capelli, controllare lo zigomo. Non hai tempo, si vedrà.
Breve verifica degli impegni del giorno. Visita ad una caserma. Occasione perfetta per insultare il TAR.
Pranzo veloce coi vertici del Milan.
Nel pomeriggio, una conferenza stampa sullo studio di nuovi rapporti bilaterali con la Spagna, ottima occasione per scagliarti contro le intercettazioni telefoniche e le strumentalizzazioni della sinistra.
Che si dice in parlamento? Come? ‘si discute della legittimità del tuo provvedimento?’ cosa vuoi che ci sia da discutere? Non ci vai.
Bisgna invece discutere di una nuova lista di reati che ritieni non dovranno più andare a giudizio, o forse non essere proprio più reati, è uguale. Nel tardo pomeriggio fai al ministro le tue proposte, ma il cellulare non ti riporta la sua voce. Che fa, pensa? Forse non è d’accordo. Poi dice che non si può.
Risposta sbagliata. Sbatti giù il telefono, e il conteggio del giorno sale ancora.
Farai fare uno studio per i fatti tuoi, e tornerai con una proposta argomentata. Inutile sperarci, te ne devi occupare tu. Così spendi qualche altra telefonata per impostare la cosa.
A cena, in famiglia. Ti devono spiegare quella flessione azionaria, ti devono parlare del piano triennale. Forse non hanno seguito il consiglio, meglio verificare. Meglio dire alla segretaria che inviti anche quel consulente finanziario così veloce ed intuitivo… quello coi coglioni, insomma.
Durante la cena, al telefono ti dicono che di questi tempi è meglio che una festa in Sardegna a casa tua non rientri nei piani di emergenza del paese, ma tu urli che si tratta di questioni di sicurezza, e se il tuo interlocutore non è in grado di capirlo, può lavorare per qualcun altro.
Sei stanco. Tutti se ne vanno. Accendi la televisione per buttare solo un attimo l’orecchio al talk show. Inammissibile! Telefoni al talk show incazzato nero e, non pago, ad altri cinquanta soggetti. Incredibile, se non gli parli tu non farebbero niente. Senza palle, anche loro.
Che giornata eterna, eh, signor presidente? Solo una domanda, poi vai pure a nanna:


MA TU, QUANDO LAVORI?

venerdì 12 marzo 2010

T-DAY

È arrivato. Finalmente. Oggi è il T-Day, dove ‘T’ sta per ‘Trolley’ .

E’ il giorno infatti in cui si prepara la borsa canterellando, si sbaciucchiano i figli in dose sufficiente per due giorni, si fa benzina e si va.
E’ il giorno in cui la scelta si manifesta e brilla.
Come sempre, a metà strada, ci sarà quello strano istante in cui è lontano ciò che lascio e lontano ciò che inseguo.
Un momento sospeso e impagabile, in cui sono solo io e in cui mi affermo, tutta tonda, senza incongruenze né valutazioni da fare, e tutto si lega con un solo filo, ciò che ho alle spalle e ciò che ho davanti a me, in un’armonia che mi placa.


Prima di partire le ore rallentano e non passano mai, ma se mi aspetti sono già lì.





C’è una mostra di Schiele a Palazzo Reale, si va?








giovedì 11 marzo 2010

IMPEDITI

SENATO DELLA REPUBBLICA

------ XVI LEGISLATURA ------


 
350a SEDUTA PUBBLICA

RESOCONTO

STENOGRAFICO

MERCOLEDÌ 10 MARZO 2010
[…]

È iscritto a parlare il senatore Ceccanti. Ne ha facoltà.


CECCANTI (PD). Signora Presidente, il termine impedimento ci fa venire in mente il capitolo 2 de «I promessi sposi», il dialogo tra Renzo e don Abbondio che usa il latino per imbrogliarlo, per non celebrare il matrimonio. (Applausi dal Gruppo PD). «Sapete voi quanti siano gli impedimenti dirimenti?», chiede don Abbondio. «Che vuol ch'io sappia di impedimenti?», risponde Renzo. «Error, conditio, votum, cognatio, crimen, Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas, Si sis affinis», cominciava don Abbondio, contando sulla punta delle dita. «Si piglia gioco di me?», interruppe Renzo. «Che vuol ch'io faccia del suo latinorum?». «Dunque, se non sapete le cose, abbiate pazienza, e rimettetevi a chi le sa». (Applausi dal Gruppo PD).


Voi ragionate, in questo provvedimento, come don Abbondio. Il vostro latinorum è un'espansione senza limiti del legittimo impedimento e di fronte alle obiezioni tutti - anche il nostro simpatico relatore - rispondete come lui, con un argomento d'autorità o, meglio, con la forza dei numeri. Ma anch'essa, purtroppo per voi, ha dei limiti. Il vostro è un bluff come il suo. Alla fine Renzo si sposa e alla fine questo testo incostituzionale cadrà.


[…]       http://www.ceccanti.ilcannocchiale.it/

mercoledì 10 marzo 2010

sigh

Ricevo e inoltro comunicazione pervenutami da Vera, la rondine che non fa Primavera.



‘ Siccome ogni anno vengo da voi e nessuno mi considera a causa di proverbi che indicano il vostro scetticismo sul cambiamento stagionale, quest’anno ho deciso di prendere ferie in questo periodo. Non mi è concesso lasciare la zona, così andrò a fare la settimana bianca in Valle d’Aosta.
Aspetto siate voi ad avvisarmi quando si saranno stabilite le condizioni ottimali per la mia permanenza.’


Non ha nemmeno aggiunto i saluti…

lunedì 8 marzo 2010

AAA - inquilino cercasi

Cercare casa. Non sono d’accordo. Credo sia la casa a dover cercare te. Logisticamente mi rendo conto che sia più complicato, ma è senz’altro più giusto.

Io non so come debba essere fatta la casa in cui abiterò.
So esattamente, però, come mi dovrò sentire quando le sarò dentro.
E’ per questo che deve cercarmi lei.
Mi deve dire: -hey, lo so, ho solo un bagno e tu hai la casa piena di maschi, però ho una verandina dove la sera passa una luce… okkeeeey, la verandina è decrepita, lo so, lo so… però è impagabile, dai! Un po’ di mastice, un po’ di colore… lo puoi fare tu, no? Eddài che ti diverti pure!-
Insomma, una casa deve sapersi ‘far abitare’, deve metterci del suo! Fuori il carattere, appartamenti d’Italia!
Non importa se vi hanno seviziato con ristrutturazioni negli anni settanta; non importa se, invece,per non alterare il vostro stile o per mancanza di soldi, vi hanno tenuto per cinquant’anni senza farvi assolutamente niente, e cadete a pezzi.
Verrà il giorno in cui una persona entrerà dalla vostra porta e avrà, per un secondo, un barlume negli occhi, dovuto ad una piccola cosa che vede di voi, ad un colore prediletto.
Beh, non lasciatela andare via. A quel punto tocca a voi.

Dilbert è un mito!

Non l'ho scoperto da molto, ed è già il
mio mito. Le vignette aziendali di Scott Adams sono la perfetta (caricatura?) rappresentazione di aziende dove l'ignoranza, l'impreparazione, le meccaniche contorte di marketing e management rimbalzano secondo dinamiche che oramai sono comuni e note ai più.
se non conoscete Dilbert e la sua azienda, compratevi Linus, o cercate in internet qualche striscia, e riderete di sicuro









venerdì 5 marzo 2010

voglio il mio dl !!!

 
 
Quando ho fatto la spesa ho dimenticato di comperare il latte.
Credo che il governo dovrebbe definire chi oggi me lo debba consegnare a casa.
Inoltre, troverei molto più comodo che la pausa pranzo mi fosse anticipata di un quarto d'ora...
perchè anch'io non posso avere le 'correzioni' che mi servono?

lunedì 1 marzo 2010

che farmer sei?

Mi piace quando un amico entra in Farmville, perché sono sempre curiosa di vedere che fattore voglia diventare.

Farmville è un gioco anomalo, perché la crescita di livello non cambia per niente né la difficoltà né le possibilità di gioco.
Viene il momento in cui hai così tanti soldi che non puoi fartene più nulla di interessante. Qualsiasi vantaggio, al massimo ti porta un po’ prima su di livello, ma più sin alto non brilla un sole diverso.
Così semini e raccogli, semini e raccogli, mungi e raccogli le mele, spiumi e raccogli le noci…
Eppure la cadenza nel tempo, la soddisfazione (anche grafica!) di un raccolto maturo, la sorpresina nella scatola che fa ‘puff’ in qualche modo affascinano e appagano qualcosa.
Comunque sia, io ci passo ogni giorno, e quando ho dieci minuti in più passo nelle fattorie degli amici.
C’è chi ha un miliardo in monete, un livello altissimo e più niente, assolutamente nessun possibile investimento da fare.
Gli scrivo: ‘hai visto? Si possono piantare i bouquet di fiori!’
E lui:
‘si. Quanto rendono?’
‘Ma nieeeeeente! Sono solo carini!’
C’è chi scarica programmi per piantare, arare, raccogliere più in fretta… c’è chi si fa convincere per una casetta virtuale a metterci soldi reali. Anche adulti. Se vedrete nel mio campo una casa da cinquantasei bigliettoni, vorrà dire che mio figlio mi ha rubato la carta di credito, e vi prego di informarmi con sollecitudine.
C’è chi stipa animali (‘già carne in scatola’ diceva un mio amico)e allinea alberi in modo assolutamente impressionante.
Vere macchine da guerra della progressione di gioco.
Io non tanto.
Io ho optato per la qualità di vita degli abitanti del luogo. Un po’ infantile giocarci così, ma molto liberatorio.
Potrei dire che mi piace curarne l’aspetto estetico, ma la verità è che io amo spostare gli alberi e gli steccati.
Mi sono sempre piaciute le miniature, i piccoli dettagli, e Farmville straborda di dettagli disegnati bene.
No, non rendono nieeeeeeente! sono solo carini…